Flora e vegetazione

La flora dell’area presenta un’alta componente mediterranea (20%) costituita in prevalenza da leccio, terebinto e l’erba regina.

È presente un’unica specie endemica: la vedovella alpina, endemita dell’arco alpino che vive nei prati magri e nelle radure assolate.

Tra le praterie si distinguono: praterie aride, semiaride e prati pingui. Questi ultimi sono caratterizzati da un’elevata umidità del suolo e sono i più rappresentativi. Essi trovano al centro dell’area protetta e sono dominati da graminacee come l’avena altissima, l’erba mazzolina, la codolina. Le praterie semiaride si trovano all’estremità settentrionale del Monumento Naturale, nei pressi della cascina; si tratta di prati sfalciati con composizione floristica a tratti piuttosto disomogenea. Le praterie aride rientrano solo marginalmente nei limiti dell’area protetta.

La vegetazione caratteristica è rappresentata dalla boscaglia submediterranea di roverella di ambiente carsico. Si tratta di una boscaglia aperta, che ben sopporta condizioni edafiche estreme (pendenza, roccia affiorante, suoli sottili), tipiche del carsismo submediterraneo e nei quali l’altezza media delle specie arboree non supera i 3-4 metri; gli elementi mediterranei sono il terebinto, la fillirea e la valerianella rossa. Sono stati osservati anche rari esemplari di leccio. Lo strato basso-arbustivo è denso e composto principalmente da scotano e biancospino, caprifoglio, ginepro, coronilla, spino cervino, pero corvino.

Quando il versante si espone ai quadranti settentrionali, la pendenza diminuisce ed i suoli sono più maturi e fertili, allora la boscaglia submediterranea lascia spazio ad un bosco misto di latifoglie in cui le roverelle sono la componente caratteristica. Il passaggio è graduale, le due vegetazioni competono creando un’area di tensione dove, anche per effetto antropogeno, entrano nuclei di nocciolo e olmo minore.

Oltre il limite nord-est del Monumento Naturale, sempre sul versante settentrionale, il querceto migliora in struttura e composizione, diventando più maturo e pregiato con esemplari di roverella e rovere di notevoli dimensioni, accompagnati da castagno e carpino bianco. A tratti gli arbusti spinosi, rovi e rose, sono molto invasivi e rendono impercorribile il bosco.

All’estremità nord-ovest, entro il confine del Monumento Naturale, rientra anche un ridottissimo lembo di castagneto con carpino bianco, ciliegio, nocciolo, pungitopo, mentre a valle del parcheggio iniziale e della strada, nell’impluvio meridionale che sfocia nella piana di Prevalle, si riconosce un ostrieto termofilo, dominato dal carpino nero, orniello, terebinto e rara roverella. La ceduazione ha però impoverito la composizione del bosco.

Ultima modifica: Mar, 03/03/2015 - 10:30